La scorsa settimana ho avuto il piacere di assistere al DemoDay di FuturED.
Cos’è FuturED? E’ il programma della rete nazionale acceleratori CDP (Cassa Depositi e Prestiti) dedicato all’EduTech. Sette startup early stage (significa che sono all’inizio del loro percorso di crescita), un intenso programma di accelerazione realizzato da un’iniziativa di CDP Venture Capital Sgr, della durata di quattro mesi, in modalità ibrida, gestito da H-FARM. Il tutto concentrato nel Campus alle porte della Laguna di Venezia, dove si è svolto il Demo Day.
Cos’è il Demo Day? E’ una giornata dedicata ai team partecipanti che presentano i loro progetti davanti ad una platea di partner, business angel, appassionati di digitale ed education.
Hai detto ”appassionati di edtech”? Potevo dunque esimermi dal partecipare all’evento? Assolutamente no.
Ma ho fatto qualcosa in più. Ho avuto la possibilità di rivolgere alcune domande alle 7 startup, il che mi ha dato modo di conoscerle meglio e di poter apprezzare l’energia e la passione dei team.
Con questo articolo provo a portarvi con me, in questa giornata densa di innovazione ma anche di un pizzico di magia (poi capirete cosa intendo).
Prima di parlarvi delle startup, voglio spendere due parole sul programma, che rappresenta qualcosa di molto importante per l’Italia anche alla luce delle sfide che aspettano il nostro paese (e in generale il vecchio continente).
Non ci può essere innovazione se non partendo proprio dal settore education. Il terreno che negli scorsi decenni sicuramente abbiamo perso in questo ambito può essere recuperato. Anzi forse proprio dalla terra del Rinascimento può sorgere un nuovo movimento che ponga al centro l’apprendimento e il concetto della condivisione del sapere.
Quindi ben vengano iniziative come questa che ha visto i team delle sette startup ricevere in questi mesi il supporto da parte di CDP, del team di H-FARM, ma anche del Dipartimento di Management, Università Ca’ Foscari Venezia, in qualità di advisor scientifico. Il programma si è avvalso anche del contributo di partner industriali quali Angelini Academy – la corporate academy di Angelini Industries –, Cisco, Istituto Europeo di Design (IED) and Vodafone Italia. Questo ha consentito ai team di confrontarsi con gli esperti del settore e di testare la propria soluzione in contesti reali.
Ma ora veniamo alle startup. Devo dire che, conoscendole meglio durante le interviste e assistendo poi alle loro presentazioni, complessivamente ho avuto una sensazione di grande energia e grande focalizzazione sugli obiettivi di crescita. Sinceramente alcune delle startup sono ben più avanti rispetto alla definizione di early stage.
Il confronto con i team delle startup mi ha trasmesso un forte senso di ottimismo. Non voglio fare valutazioni di crescita, o parlare di possibili unicorni. Le startup che ho conosciuto, i team che ho potuto incontrare di persona mi hanno comunicato una grande professionalità, una visione chiara del modello educativo che vogliono abbracciare, un profondo senso di rispetto per le persone che ricevono la formazione.
Da anni mi impegno per divulgare in Italia lo standard Experience API e questo mettere al centro dell’Education Technology le persone è proprio il fondamento di xAPI. Per tale motivo ho invitato tutti i team delle startup a partecipare gratuitamente ai miei workshop introduttivi su xAPI. Penso che potranno trarne uno stimolo in più ad approcciare la parte di analytics mettendo al centro esperienze e relazioni tra gli attori dell’educazione.
La prima startup di cui vi parlo è, rigorosamente in ordine alfabetico, ArtCentrica.
ArtCentrica offre un modo unico e personalizzato di vivere l’arte, e non solo, rilevante per le nuove generazioni e per tutti gli studenti.
Accesso a immagini a GigaPixel dei migliori musei del mondo (Gallerie degli Uffizi, Pinacoteca di Brera, MET, Rijksmuseum), ricerca di elementi visivi per creare percorsi di apprendimento e lezioni in un tocco.
Ed ecco l’intervista al founder Marco Cappellini. Poche domande (le stesse per tutti i team) per lasciare spazio all’idea, alla scintilla dell’innovazione, alla visione dell’educazione del futuro.
Sono rimasto affascinato… sia per la parte tecnologica che li contraddistingue sia per la possibilità di portare l’arte nelle scuole con un realismo e un livello di interazione molto avanzato. Uno strumento che avrei voluto avesse la mia professoressa di storia dell’arte del liceo. Io ero molto distratto durante le sue lezioni… e forse con ArtCentrica lo sarei stato di meno. Forse. Experience API é lo standard perfetto per registrare la grande varietà di esperienze che possono scaturire all’interno di un Museo, figuriamoci nello scenario digitale e interattivo di ArtCentrica.
La seconda startup di cui vi parlo è Beyond The Box.
Beyond The Box è la prima piattaforma per imprese che grazie all’intelligenza artificiale trova sempre, quando un dipendente ha bisogno di supporto e confronto professionale, la persona più adatta in grado di fornirglielo.
Una volta fatto il match tra le due persone, le mette in contatto in videochiamata 1:1 per ottenere risposte specifiche e apprendere attraverso l’interazione.
Ed ecco l’intervista alla founder Aleksandra Maravic. Molto interessante il racconto di come è nata l’idea.
Come spesso accade le nostre esperienze, anche quelle negative, possono essere foriere di buona e sana innovazione.
Beyond The Box lavora in un territorio che mi sta molto a cuore, quello dello sviluppo delle competenze. Lo fa in un modo molto pratico ed originale. Penso che, proprio per il fatto che si avvale dell’intelligenza artificiale, una possibile evoluzione potrebbe trarre grande vantaggio da Experience API che è fondamentalmente uno standard semantico.
La terza startup di cui vi parlo è FABA. Probabilmente alcuni di voi sono già suoi clienti. Io lo sono diventato qualche giorno dopo l’evento.
FABA oggi è un moderno Raccontastorie che unisce smart toys e contenuti editoriali, e mira a diventare il brand di riferimento nel mercato dell’edutainment.
Con i suoi contenuti audio educa e diverte senza bisogno di schermi, rappresentando un ottimo alleato per le famiglie nell’educazione e nell’intrattenimento dei bambini da 0 a 7 anni.
Ed ecco l’intervista al founder Matteo Fabbrini. Matteo trasmette una visione molto chiara del modello di business, ma prima di tutto di un approccio educativo che cerca di mettere in primo piano i bambini e i loro bisogni.
Da padre di due piccole bimbe mi pongo quotidianamente domande su come aiutarle a crescere e ad apprendere. Il modello phygital di Faba mi convince molto perchè recupera quella dimensione tattile che oggi si rischia (ahimè) di perdere. Anche nel loro caso il prossimo upgrade dei prodotti in ottica cloud renderebbe xAPI utilissimo per poter generare analitiche sulle esperienze e dunque migliorare le proposte educative in maniera personalizzata.
La quarta startup di cui vi parlo è Feed Their Minds.
Feed Their Minds è la società ICT che punta a sviluppare il potenziale di tutti i bambini tra i 4 e i 10 anni.
L’esperienza maturata con i gifted ci ha portato valorizzare il pensiero divergente, attraverso la formazione di docenti e genitori e la creazione di games e soluzioni ICT per bambini che li coinvolgono sia in famiglia che a scuola.
Ed ecco l’intervista alla founder Raffaella Silbernagl. Anche nel caso di Raffella l’esperienza personale ha generato la scintilla alla base del progetto. Raffaella però ha avuto l’intuizione che la sua esigenza poteva diventare un’opportunità da estendere a tutti.
Chi mi conosce sa quanto sia affascinato dai processi cognitivi legati all’apprendimento. La proposta di Feed Their Minds va proprio nella direzione di ripensare il modello di apprendimento per cercare di sfruttare il pensiero divergente. Mi verrebbe voglia di provarlo anche in ambito di apprendimento degli adulti… proprio per cercare di recuperare un pezzettino di quel pensiero divergente.
La quinta startup di cui vi parlo è Loop.
LOOP è la piattaforma peer-to-peer per lo sviluppo di competenze su scala ampia. Trova colleghi all’interno dell’organizzazione, raggiungili tramite LOOP e condividi competenze ed esperienze con micro-attività.
Grazie a LOOP, l’organizzazione può continuamente sviluppare le competenze importanti per rimanere competitiva e rilevante sul mercato.
Ed ecco l’intervista al founder Aristo Togliatti. Nonostante il nome tradisca origini meditteranee Aristo parla in inglese e Loop è un progetto che ha un respiro europeo e un’approccio internazionale.
Il tema dello sviluppo delle competenze (che accomuna Loop a Beyond The Box) qui viene declinato con un approccio interno all’organizzazione, fondato sul peer to peer learning. Considerando che Experience API è in grado di tracciare l’apprendimento cogliendo in senso bidirezionale l’esperienza (non solo chi riceve ma anche chi trasferisce il knowledge) anche in questo caso xAPI potrebbe essere il fondamento perfetto delle analitiche di Loop.
La sesta startup di cui vi parlo è SiriusGame.
SiriusGame è una piattaforma digitale che supporta gli studenti della scuola secondaria nello sviluppo delle competenze globali come il pensiero critico, la collaborazione, la comunicazione e l’intelligenza emotiva attraverso lo studio delle materie umanistiche.
SiriusGame di distingue per un ambiente inclusivo focalizzato sulla pedagogia del gioco.
Ed ecco l’intervista alla Responsabile Marketing Miriam Torregrossa. Traspare, dalle risposte di Miriam, una visione molto chiara su come dovrebbe essere l’apprendimento e quali ingredienti lo possano rendere più efficace.
Il tema della gamificazione è molto caldo in questi anni. Da un punto di vista della psicologia cognitiva l’impatto positivo della gamificazione sull’apprendimento è ormai un dato acquisito. Anche in questo caso xAPI potrebbe essere l’ingrediente giusto per generare analitiche granulari delle sessioni di gioco. L’estensibilità pressoché infinita dello standard si adatta perfettamente alla potenza immaginifica usata nel creare i giochi.
La settima startup di cui vi parlo è Usophy Kids.
Usophy Kids è l’app di lettura e apprendimento per bambini, in abbonamento. Offre accesso illimitato a libri e video per bambini di età pari o inferiore a 12 anni.
Ed ecco l’intervista ad uno dei founder Leonardo Giovanni Olivieri. Dalle sue risposte si intuisce una grande preparazione e una visione molto precisa del mercato e delle opportunità per alcune nicchie in particolare.
Al centro dell’offerta di Usophy Kids vi è l’e-book. E’ uno strumento che ho sempre considerato come ideale per quella parte dell’apprendimento che richiede l’approfondimento, la concentrazione, un tempo in un certo senso dilatato. La sfida del futuro ED Tech è quello di renderlo interattivo ed integrato a livello di analitiche con i sistemi di Learning Management System. E su questo terreno xAPI può fare tanto.
Questa era solo la prima nidiata di startup di FuturED, che continuerà con nuove edizioni.
Dopo questa giornata le mie aspettative in merito si sono assai alzate.
Un super in bocca al lupo a tutti i team (il crepi il lupo lo scrivo già io).
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