Nel mondo contemporaneo l’immagine è fondamentale anche per i gruppi terroristici che devono fare proseliti sui social-network. I terroristi usano un marchio identificativo per promuovere le loro idee e per distinguersi da organizzazioni che condividono finalità analoghe.
Il libro “Branding terror”, scritto da Artur Beifuss e Francesco Trivini Bellini, è la prima indagine globale sull’identità visiva delle maggiori organizzazioni terroristiche a livello mondiale, dall’IRA alle Brigate Rosse.
Per ogni gruppo è presente una descrizione sintetica dell’ideologia, della leadership, del modus operandi e una breve cronologia degli eventi. Il marchio del gruppo viene poi analizzato in dettaglio prendendo in considerazione simboli, colori e tipografia della bandiera.
Noi ci siamo focalizzati su due aspetti, i colori e le icone. Abbiamo contato il numero di occorrenze per ogni colore e ogni icona e da queste abbiamo creato una visualizzazione interattiva che evidenzia i risultati, potete vederla qui.
E’ evidente come il colore predominante sia il nero, seguito a ruota da colori accesi come rosso, giallo e verde.
Tra le icone invece la fanno da padrone le armi e i simboli di forza. Il primo classificato è il mitra, strumento che serve a negare l’opinione (e la vita) altrui nel minor tempo possibile.
A livello tecnico, la treemap cromatica è stata realizzata con d3.js, mentre per la bar-chart delle icone abbiamo utilizzato nvd3.js. Le icone provengono da Flaticon.
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